Il piano B

Ogni volta che organizzo un’escursione, in realtà ne organizzo due o tre. Il cosiddetto piano B.

Può capitare infatti all’ultimo minuto che una escursione non possa avvenire lì dove avevo programmato. Soprattutto per due ragioni:

  1. Una battuta di caccia al cinghiale. E’ la cosa peggiore che possa capitare, quella di trovarsi in mezzo ad una pratica così violenta e pericolosa. Gli animali terrorizzati, le armi particolarmente micidiali, consigliano ad un gruppo di rimanere alla larga da una zona in cui sta avvenendo una battuta di questo tipo. Anche se da un punto di vista legale, non ne è impedito l’accesso. Ma chi farebbe un’escursione in tranquillità ed assoluta sicurezza, come piace proporre a me, in una situazione del genere? Purtroppo non è possibile sapere in anticipo il punto esatto in cui una battuta avverrà.
  2. Un peggioramento improvviso e imprevisto del tempo. Oggi le previsioni sono piuttosto precise, soprattutto a breve termine. Però può capitare che qualcosa vada storto, e quelle che magari erano soltanto delle nubi in lontananza, si trasformino in un temporale fastidioso e pericoloso.

Quando succedono questi ed altri contrattempi, bisogna essere pronti a proporre al gruppo una escursione alternativa, più sicura. Per questo motivo va preparata accuratamente anche quest’ultima, che sia lontana ma non troppo, e possibilmente che produca le stesse emozioni di quella annullata.